lunedì 23 agosto 2010

Momzillas e dintorni

Ultimamente sul mio comodino si impilano sempre più libri dedicati al Favoloso Mondo delle Mamme. La produzione è semplicemente sterminata, quindi si leggono libri bellissimi e altri che invece lasciano un po' perplessi. In questo post arriva il primo "sconsiglio".


NOME DEL FARMACO: Quando la mamma è stronza
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE: Jill Kargman
PRODUTTORE: Sonzogno
FORMA FARMACEUTICA: 322 pagg., brossura
COMPOSIZIONE: che Manhattan sia costruita su una strettissima lingua di terra e sulla smodata tendenza degli abitanti a competere per tutto, si sapeva. La protagonista Hannah Allen, catapultata di colpo dalla rilassata San Francisco alla frenetica NY al seguito del marito in carriera e con il fardello della figlia duenne, ha qualche problema ad ambientarsi nello spocchiosissimo Upper East Side. E va bene.
Però. La moglie del miglior amico del marito (la Mamma Perfetta: ovviamente alta-bella-bionda-magra-stilosa-partygirl-educatrice perfetta-laureata a Princeton) promette di aiutarla e invece fa il doppio gioco. Il marito ovviamente non ha tempo per dedicarsi alla famiglia perché "ho appena cominciato un lavoro nuovo, voglio fare bella figura, sai-devo-andare-in-Svizzera-da-un-cliente-il-taxi-mi-aspetta-sotto-non-so-quando-torno, *lo sto facendo per noi*". La suocera di Hannah -perfetta signora bene WASP, attico con vista sul parco e compound nel Connecticut- ovviamente la odia: la odia perchè non è una ragazza ricca dell'Upper East Side, perché non si veste come dovrebbe, perché non smania per mandare la bimba all'asilo nido chic che le permetterà di iscriverla a Yale. Le amiche della Mamma Perfetta in realtà la odiano e vogliono solo tenersela buona e, ovviamente, sarà una di loro ad aiutare Hannah a smascherare la doppiogiochista. Al momento della rivelazione finale, si scoprirà ovviamente che non tutto è come sembra, che sotto la doratura si nasconde tanto marcio, fino ad arrivare alla riconciliazione con la suocera, che di punto in bianco si accorge che la nuora è adorabilmente normale, e che la normalità vince sempre.
Troppi "ovviamente" per un romanzo solo: 322 pagine sono parecchie, eppure non bastano a contenere una tale accozzaglia di luoghi comuni.
DECISAMENTE CONTROINDICATO.

Nessun commento:

Posta un commento

Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.