venerdì 11 febbraio 2011

Così, dolcemente complicate

Premesso che -di nuovo!- non aggiorno il blog da secoli, questa volta non è per aver preparato quintali di valigie per andare in vacanza ma perché... finalmente ho ricominciato a lavorare a tempo pieno. 
L'espressione stessa  -"tempo pieno"- dovrebbe farvi intuire che non ho ancora preso il ritmo delle nuove giornate, e lo scenario apocalittico che regna in casa mia: pantegane in giro libere e felici, cespugli di lanetta dai caloriferi, stendibiancheria sempre pieno -eh sì, fare il bucato  è un conto, stirare proprio un'altro. Ovviamente, ho finito da due settimane questo libro, non l'ho riconsegnato in tempo e ora probabilmente in biblioteca c'è la mia foto segnaletica con dicitura "Tenere d'occhio. Riconsegna sempre i libri al pelo del bonus. Potenzialmente pericolosa."
Quindi è il caso di sbrigarsi a postare il foglietto illustrativo.

NOME DEL FARMACO: Dalla parte di lei
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE: Alba de Céspedes

PRODUTTORE PER L'ITALIA: Mondadori, Milano (nota bene: il libro è fuori catalogo, va ripescato in biblioteca)
COMPOSIZIONE: Mettiamoci il cuore in pace: La versione di Barney è un romanzo molto bello, che sa essere a volte malinconico, altre triste e altre ancora divertentissimo. Però Richler in realtà non ha inventato niente. Ci era arrivata prima la de Céspedes.

Questa, infatti, è la versione di Sandi (diminutivo di Alessandra). A differenza di Barney, però, Sandi non scrive un memoriale per difendersi da un'accusa ma per giustificare un'azione estrema. Camminiamo con lei per le strade del rione Prati a Roma, siamo con lei mentre osserva la bellissima madre scendere le scale con passo leggero per andare incontro al proprio destino, partiamo con lei per l'Abruzzo, torniamo a Roma e, infine, viviamo anche noi quello scollamento che esiste tra i momenti felici del fidanzamento e i doveri e la quotidianità del matrimonio. A chi mi riferisco dicendo "noi"? Sicuramente alle donne. Ma il fine ultimo di questo romanzo - e di tutti gli altri lavori in prosa dell'autrice-  è avvicinare gli uomini all'universo femminile. Un libro, appunto, per rendere ragione a lei.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE: donne, senza ombra di dubbio. Ma, signore mie, dopo averlo letto voi lasciatelo in eredità al marito/papà/fratello/fidanzato/vicino di casa. E' un'opera di bene, un'azione volta a un bene superiore, un imperativo categorico.
E' un romanzo parecchio lungo e la vicenda si svolge spesso in luoghi chiusi. Meglio leggerlo con un bel sole splendente.
INTERAZIONI MEDICAMENTOSE: Alba de Céspedes ha prodotto, tra gli anni Trenta e Sessanta, bellissimo romanzi dedicati al mondo delle donne. Se vi sentite femministe/i, leggeteli.
Se preferite alleggerire la tensione, invece, decisamente meglio una commedia leggera. Io, personalmente, pesco dalla vecchia Hollywood e vi consiglio La costola di Adamo, con i leggendari Katherine Hepburn e Spencer Tracy.

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.