lunedì 20 giugno 2011

Il momento degli elogi #2

Sempre a proposito degli inediti del Corriere della Sera, devo confessare due cose.

La prima potrebbe risultare fortemente impopolare: io Saviano non l'ho mai sopportato. Sì, lo so che ha scritto un libro-denuncia imprescindibile, che è stato tradotto in cinquanta lingue e più, che venire minacciato dai boss, che avere a la scorta a ventisette anni, che la vita non è più la stessa, che scordati i gelati o le pizze all'una di notte e gli appuntamenti con la fidanzata o proprio la fidanzata perché -come diceva Falcone- si fanno figli, non orfani. Però mi sembra ingiusto tutto questo trambusto su di lui quando ci sono decine e decine di altre persone che si ribellano alla criminalità organizzata e vengono lasciati da soli perché le minacce non arrivano dai boss ma da qualche scagnozzo incaricato del lavoro sporco. Per finire con la tirata,   tutta l'aura di santo laico che gli hanno cucito addosso e che ha visto il suo apice a Vieni via con me mi causava non poca orticaria.
Ecco il motivo per cui, dei tre inediti acquistati finora (Avallone, Bignardi e appunto Saviano), questo era rimasto in fondo al mucchio. Ieri, però, ilPiccoloG doveva fare il sonnellino e io dovevo svegliare almeno un briciolo della casalinga che sta ben nascosta in questi pannicoli adiposi. Allora ho preso in mano Saviano, convinta che l'avrei leggiucchiato e un po' e poi buttato lì.

Ed ecco la seconda cosa, che voglio proprio gridare al mondo:

Roberto Saviano scrive da Dio.
Il suo Super Santos ha una prosa ricca eppure scorrevolissima. 
Lui è bravissimo nel portarti a leggere una frase, poi un'altra, poi un'altra ancora, fino alla fine.
Ai miei occhi ha appena seppellito tutti i presunti astri nascenti della letteratura italiana.

2 commenti:

  1. Io soffro un po' della sindrome del ritardo.. tendo a preferire i classici agli inediti, ed è un peccato! Anche perché quando mi butto su un buon inedito - è il caso ad esempio in questi giorni di 'Elisabeth' di Paolo Sortino - di solito non ne rimango deluso.. però quando vedo le liste di 'libri imprescindibili per vivere', e ritrovo autori che ancora, con grande vergogna, ho letto solo in maniera antologica..beh, con gran pace di Saviano, ammetto di non aver ancora letto 'Gomorra'! Lo farò, prima o poi.

    Sempre per questo discorso, non sto acquistando i libri inediti del Corriere, preferendo le ristampe economiche che stanno presentando Repubblica (il sabato) e Il Sole 24 Ore (la domenica). Ideologicamente mi rendo conto che non è un discorso dei migliori, il mio.

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  2. Veramente non credo che sia un peccato preferire i classici agli inediti; penso sia solo un'inclinazione personale.
    Io, per esempio, ho iniziato a prendere gli inediti del Corriere per controbilanciare la mia tendenza a divorare la letteratura inglese, americana e delle loro colonie e per capire dove sta andando la letteratura italiana.

    E, con buona pace di Saviano e tutti quelli che me lo consigliano, "Gomorra" non l'ho letto neppure io... :)

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.