sabato 23 luglio 2011

Trenta, e allora?

Sono le 16:16.
Stanno arrivando.
I fatidici 30.

Non pensatemi come una ossessionata dal tempo che passa. Però, se mi fermo a pensare che questo è il mio ultimo quarto d'ora da ventenne, la cosa mi colpisce. Perché io trent'anni non me li sento.



Nelle ultime settimane, poi, me l'hanno ricordato in tanti, e oggi ricevo tanti sms. E gli amici, e soprattutto ilGrandeG, mi hanno fatto riflettere.

E' vero, non ho un lavoro scintillante. Non sono più magra da un bel pezzo. La mia couperose peggiora ogni giorno di più. I miei ricci si fanno sempre di più i fatti loro.

E però.
Gli amici (pochi, ma buoni).
I panciottini abitati, e i quasi-nipotini che ne verranno fuori.
Il 16 febbraio 2000.
IlGrandeG.
Il 2 febbraio 2008.
IlPiccoloG.

Sembra una vita vuota, invece è piena piena.
E il bello è che questa vita si può espandere all'infinito, perché per le cose belle c'è sempre posto.

E allora, non un libro, ma due minuti con la voce gli angeli.

Perché ci penso e ci ripenso, e di questi trent'anni non rimpiango niente.





2 commenti:

  1. Brindo alla tua! :)
    Un abbraccio.

    OrsaLè + 1

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  2. Miserere, misera me!
    Però brindo alla vita!

    (Polletta, ti decidi ad uscire dalla tua mamma che qui siamo tutti curiosi di conoscerti?)

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.