sabato 10 settembre 2011

London or Boston, la storia non cambia

Di nuovo un post -l'ultimo, prometto! Poi ricomincio a parlare di libri- sulla mammitudine.
via Elle.it, credits: kikapress
Perché il 23 di questo mese nelle sale esce Ma come fa a far tutto?, il film tratto dal romanzo di Allison Pearson e perché negli ultimi tempi è tutto un parlare di mamme. Mamme che lavorano, mamme che lavorano troppo, mamme che lasciano il lavoro, mamme che fanno solo le mamme, mamme che non vogliono fare solo le mamme, yummymummies e via andare.





Proprio sabato scorso il Corriere della Sera citava giustamente Wonder come la più rappresentativa invention mum in Italia, ovvero una mamma che è riuscita a rendere la maternità un punto a proprio favore anziché il contrario. Il che è vero. Wonder ha dimostrato una notevolissima capacità di iniziativa, un talento nel fare e nell'inventarsi nuove possibilità (vedi la prossima apertura del suo Etsy Shop, che venderà materiale scaricabile e stampabile da casa per le feste dei bambini). Però finora è la sola. E  le altre?
Forse questo continuo accento sulla maternità e su quanto sia difficile è sbagliato. Forse tutto questo parlarne è solo un modo per piangerci e farci piangere addosso ancora di più. Forse dovremmo smettere di parlarne sui giornali e sui blog e uscire a pretendere che le cose siano diverse. Pretenderlo dai papà, dai Servizi Sociali, dal Ministero del Lavoro, dai bar e dai ristoranti che ti costringono a cambiare il bambino in macchina perché tenere un seggiolone in sala e mettere un fasciatoio in bagno sono opzioni fantascientifiche. Pretendere che i nostri ritmi di vita siano diversi.

Perché, alla fine, è questo uno dei noccioli del libro. Kate, la protagonista, si chiede: "Sono brava nel mio lavoro. Perché devo farlo come se fossi un uomo? Perché nascondere il fatto che ho una famiglia è l'unico modo per essere considerata alla pari rispetto agli altri miei colleghi?"
Al momento, questo è una domanda senza risposta. La risposta, e il cambiamento, dipendono solo da noi e dalla nostra capacità di fare lobby (oddio come parlo, ma sono proprio io?). Purtroppo.

Per il resto, ci vediamo al cinema. Poi, però, fuori a cambiare il mondo!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.