martedì 31 gennaio 2012

Se una legge potesse bastare

Non che cosa stavate facendo voi ieri sera. Io di certo non stavo guardando Otto e mezzo. Però oggi leggo che ieri, proprio in quella trasmissione, il ministro Fornero ha azzardato una possibile proposta sull'obbligatorietà del congedo parentale per i papà. Certo, la dichiarazione -perlomeno nel modo in cui è stata riportata- è stringata e concisa, e si presta ad essere smentita in mezzo minuto da una vagonata di altre dichiarazione o di fatti contrari.

Però, posso dirlo? Davvero ci aspettiamo che per colmare un divario culturale, generazionale, biologico, sia sufficiente scrivere una novantina di pagine in politichese e farle votare da un ammasso di mani alzate, o di bottoni schiacciati? Davvero ci aspettiamo che, fatta la legge, tutti  i padri, una volta usciti dall'ospedale, si metteranno in fila all'INPS sbraitando "A me il congedo parentale! A me le notti insonni! A me le giornate interminabili in balia di un nano che pesa venticinque volte meno di me, caga settantadue volte in più e piange per qualunque cosa! A me lo svezzamento infinito! Le lavatrici col Napisan! I brodini di verdura! Le pappine color muffa del gorgonzola! I telegiornali di cui vedi solo le figure, ché il nano c'ha i fatti suoi da farti fare! Le uscite con gli amici per cui serve una preparazione di due giorni per radunare pannolini-giocattoli-ciucci-fasciatoioportatile-peluche-colori-bavaglino-foglidadisegno! E le pizze che si fermano nell'esofago perché il nano si sta infilando non visto nel forno a legna! Io! Io! C'ero prima io!"
Seriamente. Cerchiamo di connetterci con il Paese reale.

Quello che ha coniato il detto "fatta la legge, trovato l'inganno".
Quello in cui il marito medio si chiede come mai quando finisce di farsi la doccia non gli fai trovare i vestiti puliti fuori dalla porta, pronti da indossare, proprio come faceva la sua mamma.
Quello in cui il marito medio te la menerà per sei anni perché quel giorno in cui tu avevi la mastite e la febbre a 41° ha scongelato una busta di Quattro Salti in Padella.
Quello in cui il marito medio ti prepara una cena da ristorante quindici stelle e poi, alla fine, ti dirà: "Amore, rigoverni tu, vero? Sono solo due piatti... sai, la preparazione di questa cena mi ha stancato veramente tantissimo", si sdraierà sul divano con l'espressione di quello che ha scalato tutti gli Ottomila in mezza giornata e tu ti troverai in una cucina che non assomiglia più alla tua, ma a quella de La spada nella roccia -elettrodomestici magici esclusi.
Il Paese reale, quello in cui il padre medio crede che allevare un figlio sia semplice, tanto ci pensa la natura. Quello in cui il padre medio, quando vuole chiamare il pediatra, fa fare il numero a te e per poco non ti fa rispondere "Dott. Xyvububiaop? Buonasera, qui è la famiglia CBShuo#@lo*, un momento solo che le passo il capofamiglia".
Quello in cui il padre medio, alla presenza di un pannolino con chiari segni di elevato rischio nucleare, inizia a trillare "Amoooore!!! Il bambino è un po' bagnato." per poi sparire a prendere le sigarette. Con tutto quel che ne consegue.

Dico questo senza nulla togliere ai padri che non stanno nella media ma che, anzi, la media la alzano, e di molto. Però rimane il fatto che le mamme fanno le mamme non solo per una fantomatica propensione biologica, perché un figlio ti staziona in pancia nove mesi e sono nove mesi di felicità e paranoie, di domande e di emozioni, di paura e gioia folle. Le mamme fanno le mamme soprattutto perché la cultura corrente dice che è così che bisogna fare; perché è giusto che una mamma, finito il lavoro, si precipiti dal figlio, mentre se il papà lungo la strada si ferma per n aperitivi non è una cosa poi così grave. Le mamme fanno le mamme perché per lungo tempo questo è stato il solo asso nella manica su cui potevano contare.

Oggi che la situazione è cambiata, però, una legge, sebbene sia un ottimo segnale, non basta a cambiare atteggiamento. Ovviamente questa legge è solo un buon auspicio, ma se venisse modellata sul congedo di maternità in vigore attualmente per le madri difficilmente potrà applicarsi a tutti: lavoratori autonomi e liberi professionisti hanno una situazione lavorativa completamente diversa da quella di un lavoratore dipendente. Al di là di queste considerazioni, ovviamente premature e anche parecchio inutili, però, il dubbio rimane: ha senso varare una legge sperando che questa cambi l'atteggiamento di una nazione? Di una nazione come l'Italia, poi?

5 commenti:

  1. Sinceramente, nel mia personalissima esperienza, non vedo nulla di negativo in una legge che possa prevedere il congedo parentale obbligatorio per i papà.
    Io e mio marito siamo perfettamente intercambiali nei confronti della nostra bambina (eccezion fatta, ovviamente, per l'allattamento al seno).
    Se a questo aggiungi che, in quanto libera professionista, non ho praticamente diritti ...ben venga il congedo parentale obbligatorio per mio marito!

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  2. Orso mi ha dato una grande mano, come del resto ha amato ogni attimo della gravidanza e per tutto il primo mese la polla voleva lui e non me. Ma non è perfetto e condivido molte delle cose che hai scritto.

    Certo, ben venga una legge, ma non è quella che farà aumentare esponenzialmente la pazienza, la costanza e la voglia di accudire.

    Non è che "noi siamo meglio di loro", forse siamo solo culturalmente predisposte.

    OrsaLè

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  3. Neppure io credo che una legge sia una cosa negativa: però credo che non sia sufficiente.
    Forse parlare di me e di mio marito è sbagliato, perché essendo tutti e due lavoratori autonomi -che per di più lavorano insieme- la nostra situazione è molto particolare. Quello che so, però, è che mio marito non reggerebbe la vita quotidiana con il pupo, proprio come molti altri uomini che conosco.
    Inoltre, penso che una legge non sia sufficiente perché l'atteggiamento culturale fatica a capire la scelta di un padre che, magari, prende il congedo al posto della madre. E' una cosa che si accetta solo in casi particolari (tipo parti plurigemellari).
    Insomma, per come la vedo io una legge può essere un punto di partenza, però quello che deve cambiare è l'atteggiamento di fondo, che parte addirittura prima della paternità: come fa un uomo che non sa neanche trovarsi i pantaloni nell'armadio a prendere un congedo parentale?

    P.S.: essendo mio marito meraviglioso ma, ahimè, parte della categoria che ha bisogno della collocazione GPS per trovare le mutande nel cassetto... quando leggo del tuo mi parte un'invidia... :)

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  4. Io non ho figli, ma devo ammettere che vorrei proprio vederlo un marito mammo...
    Nel mio caso, noi tutti in famiglia 24 anni fa abbiamo visto arrivare, come portato dalla cicogna nel classico fagottino bianco, un piccino che veniva dopo 15 anni dalla prima e 12 dal secondo figlio. E' stata una grande scuola, e quindi credo che mio fratello che adesso è nello status "incinto" (se lo vedeste camminare con la moglie mi dareste ragione) quando sarà Marzo sarà un pochino meglio dei mariti tradizionali...ma non sarà mai tipo da congedo parentale!;))
    Simona

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  5. Ciao, ti ho citata/premiata in un post.
    Se vuoi, fai un giro qui: http://mammaparttime.blogspot.com/2012/02/il-mio-primo-premio-da-blogger.html

    ciao e a presto!!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.