mercoledì 26 settembre 2012

Ite, estate est!

L'estate è davvero finita, andiamo in pace!
Andiamo in pace e portiamo con noi anche tutte quelle letture che ci hanno accompagnato per  passi alpini, città sconosciute o sabbia biancastra.
Noi siamo stati al mare proprio giusto per salutare calorosamente il vortice depressionario Poppea. Perché amiamo le sfide e le cose semplici proprio non ci piacciono. Vuoi mettere quanto è bello correre fuori alla disperata mentre si apre uno spiraglio d'azzurro,



dire al PiccoloG che finalmente può giocare


e riportarlo a casa dieci minuti dopo perché ha ricominciato a venir giù il monsone e ci siamo inzuppati peggio del pane per la panzanella?
Insomma, sono soddisfazioni.

Per quanto riguarda le letture, invece, le soddisfazioni non sono state complete.




Mi sono portata via solo I segreti di New York di Corrado Augias, trovato al supermercato quattro giorni prima di partire e prontamente arraffato e invaligiato, perché New York per me rappresenta una passione e un'occasione semi-persa: quando ci sono stata (tre giorni a luglio, durante il viaggio di nozze), mi sono fatta sopraffare dall'umidità incombente, dalle passeggiate interminabili, dalla calca inesorabile e dal rumore continuo e non l'ho apprezzata minimamente. Solo quando sono tornata, incasellando tutte le esperienze nella mia testolina vuota, mi sono resa conto che avrei dovuto viverla in un modo completamente diversa. Da allora, ogni libro su New York che passa per le mie mani deve essere letto.
E' stato ovviamente un libro molto piacevole: insomma, avete presente Augias, no? Un signore distinto e pacato con modi gentili che sembrano arrivare dall'inizio del Secolo Breve? Ecco, la sua scrittura è proprio come lui. Scorrevole, chiara, espressiva quando serve ma non cruda. E poi, vogliamo mettere il soggetto interessante e multiforme che si è scelto? Non sarebbe una brutta idea utilizzare questo libro come guida turistica e andare a vedere Sutton Place (dove hanno vissuto Marilyn e Miller), Chelsea (dove è più probabile situare la casa di Nero Wolfe), Harlem o la casa di Fiorello La Guardia.

In occasione di un fermata all'edicola sulla via per la spiaggia, invece, è arrivato il secondo tomo: la perfetta lettura estiva, Via Chanel n°5  di Daniela Farnese (in rete conosciutissima con la pseudonimo di Dottoressa Dania). E qui casca l'asino. Perché l'ho letto in spiaggia. Tutto. In un'ora e mezza.
La vicenda in sé è affascinante, ma la scrittura non trascina un granché. Prendete tutti gli stereotipi della  chick-lit, da più-gli-uomini-sono-fighi-più-sono-stronzi, passando per sarebbe-quello-giusto-ma-se-l'è-preso-quella-stronza, e per non-sono-una-dea-ma-un-tipo, finendo con ho-iniziato-a-dimagrire-quando-ho-cominciato-a-volermi-bene. Fatto? Bene, ora shakerateli tutti insieme e iniziate a copiare su carta quel che ne è uscito. Condite con un'abbondante spolverata di Chanel, quadrilatero della moda, happy hour, Navigli e con una puntatina a Parigi, ed ecco qui il libro. Certe cose, poi tornano. Insomma, va bene la finzione letteraria, va bene l'aura da favola. Però. L'appartamentino in affitto in una zona carina del quartiere Porta Romana. Le cene fuori. Gli happy hour. Le serate nei locali. Shopping, ma mica da Zara, no, da Dolce&Gabbana e Chanel e via dicendo. La protagonista fa l'impiegata in un'agenzia di eventi. Quindi, o le agenzie di eventi pagano i proprio dipendenti tanto quanto l'amministratore delegato (il che, in effetti, spiegherebbe perché la fila di ragazze che cinguettano "Ucciderei per lavorare qui" e intanto si guardano intorno per vedere quale dipendente aspettare sul marciapiede di fronte e mettere sotto al motorino) oppure l'autrice ha alzato un po' troppo il tiro. Va bene che la principessa di oggi è indipendente e autonoma, ma qui i conti non tornano proprio.
In sostanza, il perfetto libro da spiaggia. Infatti ora che sono tornata medito di donarlo alla biblioteca.

E voi? Che avete letto, di bello e di brutto, quest'estate? Cosa consigliate? Cosa sconsigliate?

2 commenti:

  1. ... si ripongono così tante aspettative nelle letture estive che è difficile non rimanere un tantino deluse... io l'anno prossimo punto sui classici

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    Risposte
    1. Concordo in pieno, sorella!
      Per me è arrivato il momento di attaccare Anna Karenina: è lì che mi guarda, un tomo grande e grosso, da tempo immemore... è ora di affrontare i pezzi grossi!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.