ALTRI NOMI DEL FARMACO: Zazie dans le metro nei paesi francofoni (titolo originale).
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE: Raymond Queneau per l'edizione originale, Franco Fortini per la traduzione italia.
PRODUTTORE PER L'ITALIA: Einaudi Editore, Torino.
CATEGORIA FARMACOLOGICA: romanzo, divertissement, pastiche linguistico.
COMPOSIZIONE: dice già molto questa considerazione dell'autore:
Immaginatevi una ragazzina di provincia che viene parcheggiata dalla madre dallo zio parigino perché la stessa madre possa starsene in santa pace con il nuovo fidanzato; immaginatevi uno zio parigino che è un omone grande e grosso che per guadagnarsi da vivere appare in uno spettacolo di Montmartre travestito da ballerina classica, ad uso e consumo del popolo della notte che affolla il locale. Immaginatevi questa ragazzina, ribelle e insolente, il cui unico sogno è vedere il metrò, che si trova di fronte a una serrata senza precedenti dei trasporti pubblici parigini. Immaginatevi le fughe a ogni ora del giorno e della notte e gli incontri con la galleria più eterogenea di tipi strambi che possiate immaginare. Ecco a voi Zazie.
« Parigi è solo un sogno, Gabriel è solo un'ombra, Zazie il sogno di un’ombra (o di un incubo) e tutta questa storia il sogno di un sogno, l'ombra di un’ombra, poco più di un delirio scritto a macchina da un romanziere idiota. » (Raymond Queneau a proposito di Zazie nel metro)
Contrariamente a quanto sostiene Roland Barthes nei contributi, non dev'essere stato troppo difficile per Louis Malle trarvi il film omonimo: la trama in sé -uno spasso- sembra scritta come una sceneggiatura, i dialoghi sono divertentissimi e attuali. Lo leggerete in un lampo e vi divertirete come pazzi.
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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.