venerdì 11 aprile 2014

"[..] in buona sostanza, si uccide per il potere": Gianni Biondillo, Milano e l'ispettore Ferraro

NOME DEL FARMACO: Per cosa si uccide
TITOLARE DEL'AUTORIZZAZIONE: Gianni Biondillo
PRODUTTORE: Guanda, Parma
FORMA FARMACEUTICA: romanzo giallo, 285 pagg.
COMPOSIZIONE: sapessi com'è strano fare l'ispettore a Milano. Soprattutto un ispettore nato vissuto  cresciuto a Quarto Oggiaro con una fortissima propensione a fare stupidaggini (chessò, andare a letto con una teste fondamentale?) e a saltare subito alle conclusioni.
Ma la vera protagonista, come nei migliori gialli cittadini, è Milano. Una Milano defilata e dimenticata, quella delle periferie (termine che l'autore, architetto, odia con tutto il suo cuore. In effetti una città oggi è più fatta di quartieri non centrali che di luoghi alla moda. Sarebbe ora di riscoprirli, viverli e considerarli senza pregiudizi). Una Milano che ricorda tanto la Parigi di Maigret.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE: ho sempre pensato al romanzo giallo come alla tipica lettura estiva, chissà perché.
CONTROINDICAZIONI: sebbene leggero nello stile e nella forma, le vicende sono torbide (beh,sono crimini) e richiedono un po' di stomaco. Alcune descrizioni (la notte di fuoco tra l'ispettore e la teste,per esempio) non lasciano nulla all'immaginazione. Astenersi signorine di buona famiglia.
POSOLOGIA: il romanzo è diviso per stagioni. Se l'avete comprato,o ve l'hanno regalato, perché non provate a leggerlo stagione per stagione?

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