giovedì 6 agosto 2015

Vassene 'l tempo

Sempre più spesso in questi giorni penso che ho bisogno di ferie. Non sono stanca fisicamente, ma mi sento la testa piena e ho bisogno di decomprimerla un po'. Generalmente concludo con un "in effetti l'ultimo anno è stato un po' pieno".

Quest'ultimo anno è stato decisamente più che pieno. Prima sono passata su un sito pieno di mammitudine e ho visto la foto di una famiglia in ospedale, con l'ultimo arrivato in braccio. Ho realizzato che sono passati solo otto mesi da quando la neo-mamma della foto avrei potuto essere io. E lì mi è tornato in mente, per l'ennesima volta negli ultimi tempi, che al liceo c'era questa tradizione: la classe di maturandi "passava" alla classe che li avrebbe seguiti un pezzo di stipite fregato qualche secolo prima dalla portam, con il cartello "III A" e un orologio da muro. Uno di quegli orologi plasticosi che compri con dieci euro al discount. L'orologio era stato aperto e, sotto all'indicazione delle ore, era stato ripreso il IV canto del Purgatorio:

Vassene'l tempo
e l'uom non se n'avvede

Mai frase fu più sentita.

2 commenti:

  1. Ci deve essere una spiegazione neurologica, sono sicura che c'è. Tipo che se facciamo molte cose il nostro cervello sta concentrato solo su quelle e non si accorge del tempo che passa, però spiegato in termini più scientifici e meno banali. Perché non è solo che passa senza che ce ne accorgiamo, ma è anche che *accelera*, questo maledetto tempo! Buone ferie!

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  2. Ecco, su questa cosa del tempo che accelera sono stra-maledettamente d'accordo. E mica lo fa quando lo desideri, no? Quando hai quindici anni e non vedi l'ora di averne diciotto per fare la patente un mese è lungo quanto un secolo. Io l'altro ieri avevo venticinque anni e adesso, che diamine me ne trovo addosso trentaquattro.
    E' un'ingiustizia, direbbe Calimero.

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.