sabato 20 novembre 2010

Antidoti da troppa pioggia

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
(G. d'Annunzio, "La pioggia nel pineto", da Alcyon)

Allora, non so da voi ma qui piove. Piove quasi ininterrottamente da due settimane. 
Prima di avere ilPiccoloG trovavo la pioggia un po' fastidiosa ma tutto sommato affascinante: ombrelli, stivali, I'm singing in the rain, bevande calde. Da quando mi scarrozzo dietro ilPiccoloG, che ancora non vuole saperne di deambulare da solo, odio la pioggia con tutto il mio cuore. Sto iniziando a detestare cordialmente anche la neve: sono qui a desiderare l'arrivo di quelle giornate invernali in cui fa un freddo barbino ma almeno si intravede il sole e l'umidità non raggiunge vette tropicali. 

Insomma, urgono antidoti contro questa tristezza da pioggia. Personalmente, quando piove penso sempre a un luogo dovo ho passato una delle settimane più belle della mia vita: la California, in particolare quel tratto di costa percorso dalla Highway 1.  Per ricordarmi quei  giorni di assoluta meraviglia, quindi, faccio un salto su Google Earth oppure leggo -ovviamente! 
Leggo, ma che cosa? Direi che mi butto a pesce su John Steinbeck e poi vado a riprendermi La commedia umana di William Saroyan (un piccolo libretto che straconsiglio a tutti voi). Poi ci aggiungerei anche il classicissimo John Fante con Chiedi alla polvere.
 
Però ormai questi antidoti alla pioggia non funzionano più granché. Urgono suggerimenti, please, altrimenti entrerò nel vortice della depressione-da-pioggia!

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