sabato 6 novembre 2010

Quelle giornate in cui pensi "non vedo l'ora che finisca"

Dunque, giovedì è cominciato meravigliosamente. Alle tre del mattino, precisamente, quando IlPiccoloG ha deciso di svegliarsi e mettersi a camminare per il lettino urlando come se lo stessero torturando. Sorvolando sul fatto che è stato necessario metterlo a letto con noi, il che non significa dormire ma assopirsi vagamente per la paura di rotolare sopra il prezioso corpicino, abbiamo tirato le cinque. A quel punto IlGrandeG si è alzato e mi ha dichiarato che sarebbe andato al lavoro. "?????" ho detto io. Lui si è alzato e ciao.
La giornata è proseguita con ilPiccoloG che si è tirato addosso una sedia sfiorando il calorifero (di ghisa, stagno e contundente come sanno essere solo i caloriferi di una volta), procurandomi qualcosa che assomiglia all'infarto e che è proseguito con un pianto selvaggio per circa venti minuti (ha smesso prima lui, e si è messo a guardarmi perplesso).
Il resto è andato normalmente, perlomeno fino a quando non sono uscita per andare da genitori delGrandeG. Infatti al mio ritorno ho constatato di aver ricevuto la graziosa visita di qualche topo d'appartamento, entrato dalla finestra sul retro. Niente di grave, però... insomma, 'sta gente mi ha frugato nei cassetti. Questi ormai sanno bene che in casa nostra non c'è una mazza da rubare, però sanno anche come sono fatte le mie mutande e i miei reggiseni e che in un cassetto del mio comodino c'è il rimasuglio di una scorta d'emergenza di caramelle. Sanno dove tengo le coperte e dove i libri e le riviste. Sanno che possiedo un paio di mutande igieniche, accidenti!(Oddio, non ci credo, l'ho detto davvero) Probabilmente saprebbero molto di più se non fossi tornata e questo li avesse fatti scappare.

Lasciando perdere le questioni personali, passo alla letteratura e mi domando: possibile che nessun autore ci abbia mai pensato? Quante cose sa un ladro di professione che si intrufola nelle case? quante storie si possono raccontare guardando nei cassetti di una persona? Conoscete qualche autore che ha sfruttato il tema? (polizieschi a parte, of course. Il mio amato Maigret sa dire molto della persone solo guardando le stanze in cui abitano)

E poi, andiamo sul personale: cosa raccontano i vostri cassetti?
Di me dicono: lettrice compulsiva (libri, libri, libri,librilibrilibrilibrilibri), ri-lettrice compulsiva (librilibrilibrilibrilibri), amante del cibo (sigh! Quella scorta era una cosa tra me e il mio comodino, e basta!), amante del colore azzurro (ehm...lo dicono le mie mutande), delle fotografie (album regalato da E. dieci giorni prima del matrimonio) e dei ricordi degli amici (placchetta che mi ha portato E. dal Maine).
Credente con difficoltà (Bibbia, poco letta), semi-praticante (rosario donato dal Card. Tettamanzi),  a volte tentata dal fitness (un paio di pesetti da 1,5 kg.). Ecco, questo è quello che dice di me il mio comodino.


Ehm... vi dispiacerebbe farmi compagnia? Non vi chiedo di dirmi di che colore sono le vostre mutande -certi momenti imbarazzanti lasciateli pure a me- però il vostro comodino dirà anche altro di voi, no?

2 commenti:

  1. Ciao!
    Innanzitutto, volevo ringraziarti per i commenti che hai lasciato sul mio blog! Sono contenta tu l'abbia fatto e non importa se quei post sono un po' datati! Mi hai dato un buon motivo per andare a rileggere qualcosa scritto tempo fa, e i tuoi commenti mi hanno permesso di conoscere il tuo blog.
    Le tue recensioni mi piacciono molto! Da oggi ti seguirò!
    Dunque, cosa c'è nel mio comodino... Temo che il contenuto dei miei cassetti sia un po' deludente e dica poco di me. Nel primo cassetto riposa la mia collezioni di cerchietti per capelli. Lo scorso anno avevo sviluppato una vera ossessione verso questo accessorio, e difficilmente uscivo di casa senza! Quindi, bè, immagino che questo dica che sono una persona che quando si appassiona a qualcosa lo fa con talmente tanto fervore da sfiorare il fanatismo! Per fortuna, poi mi passa! Nel secondo cassetto, invece, ci sono tutti i miei collant, e questo sicuramente racconta quanto mi piacciono. I due cassetti insieme potrebbero raccontarvi quanto mi piaccia la moda e giocare con lei. Ma nel mio comodino c'è anche una piccola torcia, nel caso andasse via la luce (sono una a cui piace avere tutto sotto controllo) e un sacchettino in stoffa colorata che ha non so più quanti anni. Dentro ci sono piccoli ricordi: una pietrolina raccolta al mare da bambina, con un fiorellino dipinto sopra; un anellino in vetro verde, rotto, dono del mio primo fidanzatino (avevo 14 anni); una bambolina in stoffa portafortuna, regalo di mia zia. Questo fa capire quanto io sia legata ai miei ricordi, quanto sia a volte nostalgica e quanto ami perdermi nei miei pensieri, sogni, momenti del passato.
    Ovviamente, sopra il mio comodino, giace una pila di libri!
    A presto!

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  2. Fantastico, Miss Cici! Finalmente una coraggiosa che rompe il ghiaccio!
    Anche a me piacciono molto i cerchietti: ho una cofana di ricci veramente tremenda e qualunque cosa possa contenere questa massa è ben accetta. Li metto molto meno, però, da quando è nato ilPiccoloG (ha la tendenza ad usare i capelli come se fossero liane, meglio tenerglieli nascosti).
    Invece io non ho un sacchetto dei ricordi, ma addirittura un paio di scatole: una grande con dentro di tutto di più, dai libretti di voti e assenze del liceo agli attestati delle Stramilano fino al braccialetto che mi hanno messo in ospedale quando o partorito. Nell'altra invece ho i biglietti e i telegrammi che mi hanno mandato quando mi sono sposata, il cuscino portafedi, un fiocco per le macchine e un ricordo del viaggio di nozze. Però sono talmente fanatica che ne ho fatta anche una piccolina per ilPiccoloG, con dentro la sua prima tutina, il braccialetto dell'ospedale e gli ammenicoli del battesimo...per fortuna pare che non sia una mania contagiosa!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.