lunedì 19 settembre 2011

Confidenze in cucina

Chi ha apprezzato il serial Sex & the City ricorderà senza problemi quella puntata in cui Carrie, neofidanzata perplessa dell'aitante Aiden, ci ricordava che il bello di una città come New York è la miriade di modi di passare il sabato sera; e subito dopo ci ricordava anche che spesso due persone molto vicine hanno idee molto diverse su ciò che costituisce a rocking Saturday night. La sequenza immediatamente successiva vedeva Aiden rifiutare la cena in un ristorante alla moda in favore di una partita di football e di un cestino di ipercalorico Kentucky Fried Chicken.
Se appartenete alla specie Carrie, ovviamente non concepite neanche la possibilità di passare un sabato sera a casa; se invece siete sequestrati in casa da uno o più nani iperattivi, dalla cronica mancanza di baby-sitter affidabili, da una gamba rotta, da una febbre talmente alta da causarvi il delirio, da una cena particolarmente noiosa con i suoceri; e se, unitamente a una delle succitate opzioni, siete anche possessori di un abbonamento Sky, forse avrete notato che da un paio di settimane la prima serata del sabato di Fox è occupata dalla serie Kitchen Confidential. Cuochi a New York.

Ecco, nel caso stiate pensando di guardarla o di registrarvela sul decoder MySky, lasciate perdere. Procuratevi piuttosto il vero, unico e inimitabile Kitchen Confidential: cioè la testimonianza autobiografica del cuoco Anthony Bourdain su cui la serie dovrebbe essere basata (edito in Italia da Feltrinelli, Milano, nel 2002; qualche anteprima qui). Il condizionale non è usato a caso: infatti la cucina in cui l'alter ego di Bourdain  (che peraltro è Bradley Cooper, cioè decisamente un bel vedere) passa il suo tempo è chiara, luminosa, spaziosa: la guardi e ti sembra di essere a ElBulli, con Ferràn Adrià che danzando si diletta a montare spume fredde di cosciotto brasato e gelati caldi di parmigiano congelato con Chopin in sottofondo. Niente a che vedere con gli antri stretti (insomma, siamo a New York, dove tutti gli appartamenti normali sembrano quello di Pozzetto ne Il ragazzo di campagna), fumosi, a volte male illuminati e risuonanti di parolacce e bestemmie che descrive Tony.
Il Kitchen Confidential originale è politicamente scorretto, graffiante, trasgressivo e senza peli sulla lingua. Ti ricorda che la sera migliore per mangiare fuori, soprattutto il pesce, è il giovedì, perché è il giorno in cui i ristoranti fanno il carico per il fine settimana. Ti ricorda di evitare il brunch, perché non importa quanto sia alla moda andarci, ti rifileranno sempre tutti gli scarti del fine settimana. Ti ricorda quali sono le Cose A Cui Prestare Attenzione quando si sceglie un ristorante. Ma soprattutto, ti racconta storie. Storie incredibili, tristi, cruente o estremamente divertenti: come non ridere di cuore quando Tony vi racconta quando è stato il momento in cui ha capito che sì, voleva davvero diventare un cuoco?


Se invece di leggere stravaccati sul divano preferite un'attività più impegnativa, allora non potete perdervi questo:

Sì, perché nessuno nega che il primo grande trattato sulla cucina francese sia Mastering the Art of French Cooking, però volete mettere, per quanto gradevole, il piglio da maestrina di Julia Child con questo bel volume pieno di grinta? L'unico neo è che non esiste l'edizione italiana, quindi via col dizionario (potete cercarlo su Amazon.com. Barnes&Noble.com e Book-A-Million.com).

Infine, se ne avete abbastanza dei fornelli e dei libri ma non potete comunque uscire di casa, cercatevi le repliche dei programmi di Bourdain, No Reservations  e  Il viaggio di un cuoco: le trovate su RaiSat Gambero Rosso oppure su Discovery Travel & Living. Ne vale la pena, e ricordate: il cuoco ha sempre ragione (Kitchen Confidential, pag. 297)

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.