venerdì 9 settembre 2011

La prima settimana di scuola

C'è questa nostra fantastica ex-collaboratrice, la signora A., che ha una visione del tempo tutta sua particolare. A gennaio ti diceva: "Sei già stanca? Ma non ti preoccupare, che tempo un batter d'occhio ed è Pasqua." Passava Pasqua, e al ritorno al lavoro esordiva: "Adesso che è passata Pasqua arrivare alle vacanze è un attimo."
Tornava dalle ferie e lo scambio di battute suonava più o meno così: "Tornata, tutto bene? Sei stata via?" "Certo, A., e tu? Sei riuscita ad andare da qualche parte?" "Sì, sono stata a [blablablablabla]. Certo che adesso si comincia, tempo un mese è la festa patronale, i Morti sono subito lì, quindi Natale è alle porte."


Quanto fosse vero questo ragionamento l'ho scoperto questa settimana. Che è la settimana in cui IlPiccoloG ha fatto ufficialmente il suo ingresso nella comunità. Insomma, ha cominciato la Sezione Primavera. Cos'è la Sezione Primavera? E' una sezione sperimentale che può essere aperta dalle scuole materne e accoglie bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi. Quando questa sezione è stata aperta nell'asilo che mi interessava non ho voluto sentir ragioni e a gennaio ho iscritto il piccolo disperato.

Com'è come non è, da gennaio il tempo è passato in fretta e all'inizio di agosto ho iniziato a pensare con terrore che non avevo ancora preparato NIENTE. Niente vestiario da battaglia, niente avviso alla mia -santissima- suocera per farle attaccare le targhette con i nomi ai vestiti, niente zaino, niente sacco per la nanna, sì insomma: niente di niente.
Ancora più velocemente è arrivato il lunedì dell'inserimento. Come ho confessato a una mia amica, lo scorso fine settimana mi sentivo emozionata come quando, a sedici anni, dovevo uscire per incontrare quello che mi piaceva. Guardate un po' voi che idiota.

Ecco, invece, quello che è stato il mio lunedì mattina.

ore 6,15: prima sveglia.
ore 6,50: ennesima sveglia, scendo in cucina a farmi un caffè. Convinta che il caffè mi avrebbe calmata.
ore 7,45: colazione fatta, doccia fatta, vestiti scelti (vorrai mica sembrare una stracciona in mezzo alle altre mamme?)...sveglio ilPiccoloG
ore 8,00: colazione del PiccoloG.
ore 8,20: come diavolo lo vesto, ilPiccoloG, che fa un caldo spaventoso e ho fatto cucire le targhette solo su due magliette (cioè il quantitativo da lasciare nello zaino)?
ore 8,35: ma forse dovrei anche preparargli al borsa.
ore 9,15: oh, che bello ho finito di preparare tutto.
ore 9,20: col cavolo che ho finito. Il pomeriggio va dai nonni, e la borsa col cambio per i nonni?
ore 9,40: finito tutto per davvero, adesso dieci minuti di relax e poi si va.
ore 9,41: ma quando diavolo passano questi dieci minuti? Sza-sza-szum e farfalle nello stomaco (compatitemi, vi prego).
ore: 9,42: chissenefrega se arriviamo prima, andiamo all'asilo.
ore 9,47: arriviamo.
ore 9,49: ilPiccoloG camminando calpesta l'unica cacca del marciapiede. A tutta scarpa. Me ne accorgo solo dopo che mi salta in braccio e fa leva con i piedini sulla mia maglietta.

Il resto, fortunatamente, è stato in discesa: il piccoletto per ora si comporta bene, non fa scenate e lo vedo più stimolato ogni minuto che passa.

Ripensandoci, però, devo dire che parecchi dei miei primi giorni di scuola non sono stati esaltanti. Delle elementari ho mente solo un'istantanea: io in piedi, di fronte alle mie maestre (che erano tre ma allora mi sembravano una giuria popolare poco favorevole all'imputato) e un senso di timidezza devastante. Delle medie, buio completo. Delle superiori ricordo la mia maglietta color verde-infermiere, la mia treccina striminzita e il fatto che si erano dimenticati di avvisarmi che l'orario di entrata era stato anticipato, quindi mi sono trovata di fronte alla scuola deserta con una bidella che aspettava fuori me e qualche altro povero scemo e mi ha accompagnata in classe (di nuovo un'altra giuria popolare, molto ben nutrita); infine, la dettatura dell'orario provvisorio, fatta con i nomi degli insegnanti. Insegnanti che non conoscevo, quindi non avevo idea di cosa avrei dovuto fare il giorno dopo.

E voi, invece? Come sono stati i vostri primi giorni di scuola?

3 commenti:

  1. L'asilo non ho cominciato subito: febbre.

    Le elementari un grande senso di disagio: il comune aveva deciso che la mia via non era sotto la nostra frazione, ma sotto quella "più in basso". Quindi hanno chiamato tutti i bambini e non me......... Salvo poi rimanere lì e spiegare l'inghippo alle maestre, ma sentirsi dire dagli altri bambini "eh, ma lei non è stata chiamata"....gh....

    Medie: ricordo solo l'ansia di non essere chiamata (ahahahah!! ora ci rido su)e che eravamo seduti tutti sui mega gradini, te li ricordi?

    Superiori: bhe, già raccontato altrove, cmq ricordo la "paura" di essere l'unica femmina in classe (poi eravamo in 6), e l'ansia di ricominciare tutto in un posto dove non ti conosce nessuno, salvo poi sentirsi chiamare per nome :)

    In ogni altro inizio ti senti scrutato, un pò giudicato, ma credo sia inevitabile...

    E comunque: oddio, dici che devo cominciare a pensare DOVE mandare la polla all'asilo?????

    OrsaLè

    RispondiElimina
  2. Sai che la chiamata sui gradini delle medie non me la ricordo proprio? Sarà l'età... :)
    Quanto all'asilo, non saprei dirti, ma forse è presto per pensarci... aspetta almeno di fare una notte di sonno filato! :)
    Io sono andata lì sperando che, essendo un servizio nuovo, non fosse troppo sovraffollato, e in effetti ho trovato posto abbastanza agilmente. Non ho assolutamente idea di come funzionino gli asili nido; mi pare che quelli comunali aprano la lista verso maggio-giugno, ma oltre a questo buio più totale.

    PS: sì che li conosci i genitori del Tommaso in questione! Se non hai riconosciuto la casa, aggiorno via sms (quando trovo il telefono)

    RispondiElimina
  3. ummh... si, aggiorna aggiorna che è meglio!

    OrsaLè

    RispondiElimina

Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.