sabato 15 ottobre 2011

Alle spalle di un grande uomo

NOME DEL FARMACO: Una moglie a Parigi
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE: Paula McLain
PRODUTTORE PER L'ITALIA: Neri Pozza, Vicenza
ALTRI NOMI DEL FARMACO: The Paris Wife
COMPOSIZIONE: è opinione comune che dietro un grande uomo ci sia sempre una grande donna, e questo romanzo conferma tale credenza. Quando però l'uomo in questione non è semplicemente grande, ma un gigante della letteratura come Ernest Hemingway, le cose si fanno un tantino più complicate.

Agli inizi della carriera, una moglie vittoriana e poco appariscente come Hadley Richardson è la compagna ideale per il freddo appartamento in una zona ben poco à la page di Parigi. Ma quando le cose iniziano ad andare meglio, una valigetta rubata e una gravidanza inaspettata e poco desiderata sono l'inizio della valanga. Un valanga che, insieme dal crescente successo di Ernest, dalle Alpi svizzere porterà gli Hemingway a Pamplona, a Toronto, di nuovo a Parigi e in Costa Azzurra, nella cerchia dei Dos Passos, degli Scott Fitzgerald e delle redattrici di moda come Pauline Pfeiffer: capelli alla maschietta, vestito Chanel e un innato talento per l'adulazione e la manipolazione del nascente genio della letteratura. Con maestria sorprendente, saprà insinuarsi tra Ernest e Hadley; sarà però solo quest'ultima, con il suo senso pratico, la sua indipendenza di spirito e il suo coraggio a pronunciare l'ultima parola e ad aprire di fronte a sé una nuova vita.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE: i tifosi di Hemingway forse non apprezzeranno questo ritratto di uomo difficile, tormentato e, alla fine, spaventosamente indeciso; se invece vi appassiona sapere che cosa c'è dietro un mito, questo è libro che fa per voi.
INTERAZIONI MEDICAMENTOSE: Pauline, con il suo magnetismo, ricorda molto la Zenia di Margaret Atwood; se volete quindi dare al libro un seguito al femminile, non perdetevi La donna che rubava i mariti. Se invece preferite seguire un filone più classico, buttatevi su Festa mobile/Fiesta/Il sole sorge ancora (non  ho ancora capito: ma questa opera ha un titolo solo, un titolo preponderante, oppure tre, utilizzati a seconda dell'umore dell'editor? Qualcuno mi illumini, per favore).

1 commento:

  1. Ciao,

    erano giorni che volevo rispondere al commento che hai lasciato sul mio blog e volevo ringraziarti per le tue parole.
    Anche il tuo è un blog molto interessante, chiaramente condividiamo una grande passione.
    Buone letture!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.