copyright: Mario Caciottolo, SOTM (T.J.T. sta per Think Jolly Thoughts) |
Da parecchi anni, sono diventata una fanatica degli sfizi. Quando andavo all'università, il fine settimana per me era sacro e serviva per rilassarsi.
Ora che non vivo più con i miei genitori ma anzi, sono un genitore io stessa, gli sfizi me li tolgo molto più raramente. Non solo perché la distribuzione del tempo libero è cambiata, ma soprattutto per un altro motivo. Mi sono accorta che se questi sfizi me li immagino, li assaporo fino all'ultimo momento, poi mi guardo intorno e decido che no, ci sono altre cose da fare e rimando quella cosa tanto desiderata alla prossimo volta, anziché irritarmi me li godo di più.
Un esempio su tutti. Vivo in quella enorme e multiforme zona che è l'hinterland milanese. Anzi, sono proprio agli sgoccioli di quello che nei bei tempi andati era l'hinterland milanese, considerato che casa mia è di fatto in una nuova provincia ed è circondata su due lati da un'altra provincia ancora. Però amo Milano. E' la prima aria che ho respirato una volta fuori dalla pancia della mamma, e mi si è impiantata proprio lì, nel profondo del cuore. Non importa quanto questa città sia caotica, irritante, impersonale, pericolosa, sporca. Quando cammino per Milano mi sento a casa, e per tutta la settimana sogno di prendere il treno, arrivare a Milano, scegliere una zona a caso, iniziare a camminarci, guardarmi intorno, prendere un tram e vedere la città che mi scorre fuori dal finestrino. Chiudo gli occhi e mi immagino le strade, le case, le vetrine, i monumenti; immagino di prendermi un bagel alla California Bakery, un panzerotto da Luini, un cupcake da That's Bakery (che non fa i cupcake migliori, mi dicono, ma è legata a un bel ricordo, quindi ci torno volentieri con il pensiero). Mi immergo letteralmente in questi miei pensieri, e mi sento bene. Poi, arrivata al venerdì, rimango qui a fare le solite cose. Eppure mi sento bene. E mi sento ancora meglio la settimana dopo, quando comincio a progettare lo sfizio successivo, o mi reimmergo in quello della settimana prima.
In questi giorni, però, i progetti mi si affastellano per la testa uno dopo l'altro, e ho bisogno di mettere ordine. Quindi, ecco qui sotto i miei dieci sfizi/progetti per il 2012. Ovviamente, se passate di qui dovete raccontarmi i vostri, non importa se attuabili oppure no, commentando o scrivendomi. Vi aspetto! E, ovviamente, vi pubblico!
- Girare per Milano in una domenica non piovosa. Usando il bike-sharing e sperando di non incastrarmi nella rotaia di un tram che nel frattempo sta sopraggiungendo, facendomi morire di una morte lenta e dolorosa.
- Comprarmi questo libro, leggerlo davanti a una bella tazza di tè e ridere dall'inizio alla fine. Magari capendo tutto senza bisogno di internet o del dizionario.
- Andare a Copenaghen a vedere se davvero il loro bike-sharing è organizzato come i nostri carrelli del supermercato (moneta da due corone, prendi la bici, vai dove ti pare). In alternativa, tornare a Berlino con la mia Zuccherina preferita in ricordo della mia ultima vacanza da signorina. In alternativa, andare a Lisbona con ilGrandeG.
- Andare a mangiare un boccone con ilGrandeG senza che uno dei due soffra di: malanni da troppo lavoro, sonnolenza da inaspettato rilassamento, mal di testa da fine settimana.
- Portare in giro ilPiccoloG in bicicletta senza farmi venire un enfisema alla prima salita con pendenza maggiore dello 0,0001%.
- Tornare a mangiare una pizza qui, ricordandomi dei miei terzi nonni (una bella storia, dovrò raccontarvela, prima o poi) che abitavano nell'isolato accanto.
- Andare sul lago di Como e fare un lungo giro in battello.
- Andare da Kitchen a curiosare tra gli utensili da cucina.
- Uscire a cena con le mie amiche storiche, quelle che conosco dal giorno in cui sono nate, e accorgermi ancora una volta che sono mille volte meglio delle mie cugine (perdonatemi questa cattiveria gratuita... ma è vero).
- Bere un caffè/un tè/un succo di qualcosa con tutti gli amici e rendermi conto che nel periodo in cui non li ho visti mi sono mancati da morire.
01. Un opale. Sì, decisamente uno sfizio costoso assai, ma per i 30 anni e con qualche piccolo aiuto forse riuscirò a regalarmi\farmi regalare una cosa che desidero da anni! Fosse che fosse la volta buona!
RispondiElimina02. Uscire una sera senza l'Orsetta. Tipo per la solita pizza annuale che di solito facciamo: che, ce la si fa pure quest'anno? ;)
03. Vorrei tanto andare a Roma a trovare una cara amica prima che sia troppo tardi, ma non so se ce la farò...
04. Riuscire a passare 1ora alla settimana CONSECUTIVA con il mio Orsomarito e non con il mio Orsodiventatopapà: aiuto!!!
05. Andare a mangiare il fritto misto alla Pizzeria del centro a Monza
Ecco, al momento non ho 10 sfizi ma solo 5! Che tristezza!! Arriveranno più avanti ;)
Baci
OrsaLè
...adesso ci penso...
RispondiElimina10 sfizi eh?!
proviamo...
Pazza! Che se li vedo scritti, mi tocca assecondarli che poi manent!
RispondiElimina@Orsalé: anch'io per i 30 avevo pensato di farmi un regalo del genere: una borsa, magari, o un braccialetto. Poi ho pensato a come tratto mediamente le borse, e ho lasciato perdere. Stessa cosa per il braccialetto, ché tanto le occasioni per metterlo qui scarseggiano.. però, chissà, magari per il 31...
RispondiEliminaLa pizza annuale per me è un appuntamento irrinunciabile, quindi per quanto mi riguarda non posso che supportarla in pieno!
@patalice: dai, pensaci che sono curiosa!
@Reb: ma come? Neanche uno sfiziettino piccolo piccolo, tipo "comprarmi una serie di portauovo a disegni tirolesi"?
A presto a tutte!