mercoledì 12 settembre 2012

UnLibroUnFilm #2: tempo da lupi, tempo da amiche

Fotogramma dal film "Sex&City1",
via NonSoloCinema 
C'è che qui, in quattro e quattr'otto, è arrivato un tempo da lupi. Una pioggia torrenziale che mi ha fatto capire che è ora di cercare degli stivali di gomma e che mi ha fatto venir voglia di esclamare "Corpo di mille balene, nostromo! Dov'è la mia cerata?" per poi chiudermi sotto coperta con una vagonata di tè caldo e un libercolo in mano, a godermi la solitudina
Una situazione che è l'esatto di contrario del piacevolissimo incontro tra amiche di ieri sera. Il perfetto fresco di settembre, le chiacchiere sul marciapiede, la tentazione del cibo thai (zuppa di gamberi al latte di cocco, parecchio piccante ma piacevolissima), il ristorante che si svuota e i camerieri che guardano le quattro ridanciane del tavolo all'angolo che non la smettono di chiacchierare.
Questa è l'ispirazione del "Un libro, un film" di oggi.



Perché ieri sera si sono ritrovate delle amiche d'infanzia. Amiche d'infanzia che sono diventate amiche perché le loro madri amiche lo erano già: in qualche modo un destino segnato -una grande fortuna, lasciatemelo dire.
E poiché quella di ieri sera è stata una serata divertente, coinvolgente, sincera, affettuosa senza essere sdolcinata, oggi pensavo all'amicizia, quella tra donne in particolare, e mi è venuta voglia di mettermi a rileggere Noi che ci vogliamo così bene, di Marcela Serrano. Quattro donne, quattro vite, quattro percorsi che si riuniscono, dieci anni dopo.
Il film perfetto per fare da compagno a questo libro tutto al femminile è Due partite di Cristina Comencini: quattro amiche si incontrano per la partita a carte settimanale, interrotta all'improvviso dall'entrata in travaglio di una di loro. Una trentina di anni dopo è la volta delle figlie, che si re-incontrano in occasione della morte di una delle loro madri. La prima parte, quella dedicata alle madri, è un po' lenta e i dialoghi non colpiscono particolarmente. La seconda parte, invece, quando viene lasciato spazio alle figlie, è molto più godibile. La sequenza di chiusura, poi, che ripresenta le coppie madre-figlia con il sottofondo di Se telefonando, mi ha rubato il cuore (eh, sì, Melensaggine è il mio secondo nome). Per ammorbarvi un po', guardatevela qui.


Sarà melenso. Sarà sdolcinato. Sarà ovvio. Sarà quello che volete. Ma non trovo altro modo per dirlo.

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.