mercoledì 5 dicembre 2012

Cosa faccio a Sant'Ambrogio?

Cosa faccio il giorno di sant'Ambrogio? I nostri clienti sono chiusi e quindi ce ne restiamo chiusi anche noi.
Scartando la prima della Scala, visto che ho un'educazione musicale estremamente proletaria quindi Wagner l'ho sempre considerato allucinante e -dettaglio non trascurabile- non posso permettermi il costo del biglietto e di tutti gli annessi e connessi (abito elegante, scarpe eleganti, trucco&parrucco e via che si danza); scartando la fiera degli O Bej-O Bej perchè da quando l'hanno spostata da piazza Sant'Ambrogio non è più la stessa fiera; considerando il fatto che ilGrandeG non vede l'ora di andare nel mantovano a finire il pollaio -sì, l'ultima trovata geniale: un pollaio in un pezzo di terra nascosto dietro una casa abitata solo nel fine settimana da una coppia di nonni che ha una voglia di correre dietro alle galline che ve la raccomando; considerando tutte queste cose, mi serve un'evasione di un paio d'ore che mi permetta di svagarmi un attimo ed essere pronta con la borsa da fine settimana verso le cinque del pomeriggio.
Visto e considerato tutto ciò, mi propongo e vi propongo di fare un salto ad una inaugurazione segnalata da ZeldaWasAWriter: un nuovo spazio che è insieme libreria indipendente (e ciò è buono, disse Libraia), sede per mostre, eventi e presentazioni (e anche ciò è buono, disse Libraia), laboratorio e sede di workshop dedicati al mondo del libro, della cultura dell'immagine (tema su cui medito un post da un po', considerando la mia Pinterest-mania) e di tecniche artigianali (e anche ciò è buono e lodevole, concluse Libraia). Zelda, in particolare, parla della presenza della casa editrice TopiPittori, e se questo è il livello del materiale che si può trovare in questo spazio, mi pare imperativo farci un giro.

Lo spazio in questione si chiama B**K, è in via Porro Lambertenghi, 20. Essendo in pieno quartiere Isola, non è il caso di parcheggiare di fronte alla libreria, entrare, dare un occhio, arraffare una patatina e un calice di bianco, uscire, saltare in macchina e tornare a casa: approfittatene per girarvi il quartiere, che ancora oggi è uno dei più belli di Milano.

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.