giovedì 27 dicembre 2012

Non so se voglio ancora essere una donna

Quando, verso il quarto mese di gravidanza, l'ecografia ha mostrato che mi portavo in pancia un maschietto, mio malgrado ho tirato un sospiro di sollievo. Che fortuna, bimbo mio -ho pensato- essere una donna è così faticoso.
In questi anni non ho cambiato idea, e ciò che leggo sui giornali di oggi non fa altro che andare a favore di questa mia tesi.
L'avete sentito, no?, del volantino affisso fuori da una chiesa di Lerici dal parroco, volantino dedicato a... come chiamarlo? "Tutto ciò che volevate sapere del femminicidio e non avete mai osato chiedere, perché vivete in una società dominata da miscredenti che bruceranno nel fuoco dell'inferno."
Non pensate che mi sia indignata leggendo qualche articolo di giornale. Certo, mi sono indignata, però prima di scrivere mi sono cercata il testo in questione. Eccolo qui. Leggetelo, uomini, donne, bambine, sorelle, amiche e nemiche. Io, personalmente, ne sono tramortita.

Insomma, signore mie, tanto per cambiare la colpa è nostra.
Noi, che abbiamo abbandonato il nostro ruolo di angeli del focolare.
Noi, che chissà chi ci crediamo per potercene andare in giro a lavorare a tempo pieno.
Noi, che lasciamo la cura dei nostri figli a qualcun altro.
Noi, e i nostri pasti freddi; i nostri vestiti sporchi; la nostra presunta autosufficienza.

Prego allora don Corsi e gli amici di Pontifex.it di spiegarmi questo paio di cose:


  1. Qualche anno fa, in estate, me ne stavo tranquilla in metropolitana. Avevo un maglietta girocollo non scollata, con maniche a tre quarti, una gonna longuette (per i non addetti: oltre il ginocchio) e un paio di ballerine . Evidentemente i miei vestiti dovevano essere decisamente troppo provocanti, perché un tizio non solo ha cominciato a palpeggiarmi, ma mi ha anche seguita finché non mi sono fermata in piena piazza Duomo, di fianco alla camionetta dei Carabinieri. Ah, dimenticavo: non ero ancora sposata, ma portavo ben in vista sull'anulare destro le fede che mia nonna mi aveva lasciato in eredità. Però, certo, colpa mia che avevo lasciato il burka a casa.
  2. Com'è che quando lavoriamo non va bene perché trascuriamo la famiglia e quando non lavoriamo siamo le stronze che fanno la bella vita alle spalle del marito? La nostra entrata nel mondo del lavoro non ha forse fatto sì che le responsabilità della gestione di una famiglia venisse condivisa?
  3. Quando ci sposiamo, e abbiamo figli, e gli ormoni del post-gravidanza fanno in modo che cominciamo a lievitare come palloni e i figli rendono impossibile lavarsi i capelli tutti i giorni, siamo quelle che si sono lasciate andare, e nostro marito ha più che ragione a fabbricarci un palco di corna con il quale non riusciamo neanche ad entrare dal portone del Duomo. Quando ci sposiamo, e abbiamo figli, e combattiamo con gli ormoni del post-gravidanza per non lievitare come palloni e con i figli per poterci lavare i capelli tutti i giorni, siamo quelle che stanno pensando di mettere al marito un palco di corna tale che non passerà più neppure per il portone del Duomo. Dateci un vademecum: quali gonne, di quali colori, quali colori di capelli, quali gioielli, quali scarpe, quali maglioni, quali camicie. Potreste aprire una catena di negozi "Abbigliamento per donne che non vogliono farsi ammazzare", così compriamo lì e se per caso i nostri uomini ci ammazzano poi i nostri figli sanno a chi fare causa.
  4. Da ultimo, la domanda delle domande: ma gli uomini, in tutto questo, dove sono?



6 commenti:

  1. Ah, non commento questa situazione triste, che a quanto pare condividiamo con il resto del mondo (ma che gli è preso agli indiani?!).
    E ti auguro piuttosto uno splendido 2013!!

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    1. Io mi chiedo che gli è preso agli uomini.
      A volte penso che siamo fermi ancora al secondo dopoguerra: mia nonna lavorava, tirava su i figli, teneva una casa immensa in perfetto ordine. E dava il suo parere, questo sì, ma mio nonno teneva in maggior considerazione quello del cane che il suo.
      Forse davvero gli uomini ci chiedono questo. E non è un bel pensiero.

      Quanto alle notizie dall'Indio... bbbr.

      Speriamo che il 2012 porti un cambiamento!

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  2. Avevo un libro più o meno a riguardo (prestato e scomparso nel nulla *dammnit*). Appena trovo il titolo te lo posto.

    Io ho una bimba: avrò da spiegarle un mondo di cose...

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    1. Io ho un figlio, ma avrò da spiegargli un mondo di cose lo stesso. Solo che se ci fossero buoni esempi anche all'esterno, servirebbero meno spiegazioni.
      Quanto al libro, sai che sono sempre curiosa: in questo caso sono ancora più interessata!

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    2. Eccolo qua! Il libro è sempre disperso, ma mi sono ricordata il titolo: "Ave Mary" di Michela Murgia, donna di AC. Pensa, me l'ha regalato mia suocera convinta trattasse di tutt'altro. Quando glie l'ho prestato da leggere non ha voluto commentarmelo...
      Se hai un buco sulla libreria... ;)

      Kizz.

      OrsALè sloggata



      "Dovevo fare i conti con Maria, anche se questo non è un libro sulla Madonna.
      È un libro su di me, su mia madre, sulle mie amiche e le loro figlie, sulla mia panettiera, la mia maestra e la mia postina.
      Su tutte le donne che conosco e riconosco.
      Dentro ci sono le storie di cui siamo figlie e di cui sono figli anche i nostri uomini: quelli che ci vorrebbero belle e silenti, ma soprattutto gli altri. Questo libro è anche per loro, e l'ho scritto con la consapevolezza che da questa storia falsa non esce nessuno se non ci decidiamo a uscirne insieme."
      Michela Murgia

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    3. Il tuo commento mi ha fatto partire tutta una serie di collegamenti neuronali...
      1) Michela Murgia! L'autrice di Accabadora! La seguo su Twitter... no, 'spetta: non la seguo mica su Twitter.
      [corre a diventare follower della Murgia]
      2)Accabadora! Non ho mai letto Accabadora, nonostante i cori di persone fidate che mi dicono "ammazza quant'è bello".
      [corre a segnarsi che deve cercare Accabadora in biblioteca]
      3)Infine, mi sono accorta che sì, del libro che citi avevo sentito parlare. Che ho pensato di cercarlo e leggerlo. Poi mi sono detta che le cose cambiano più agendo che non leggendo e ho rimandato la cosa. Però dopo questo consiglio credo che lo cercherò e lo leggerò.
      4)Ma quante donne fantastiche sono venute fuori da AC?

      Grazi per il consiglio!

      PS: "sloggata" nel senso di "non on-line" o nel senso di "mi sono slogata qualcosa e fa un male cane?" Baci a te e all'Orsina!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.