sabato 22 dicembre 2012

Oddio, arriva Natale e non ho niente da mettermi #edizione2012

Se come me siete arrivati ad oggi senza neanche aver comprato un regalo e da questo pomeriggio dovete cominciare a distribuirli, forse potreste entrare in una libreria. Con un colpo di fortuna, un libraio lungimirante avrà conservato una copia di questo racconto lungo, ideale per le feste.
Altrimenti, attrezzatevi per la Befana e fatevelo mandare direttamente dalla Sellerio.

NOME DEL FARMACO: Tacchino farcito
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE: Alda Bruno
PRODUTTORE PER L'ITALIA: Sellerio, Palermo
COMPOSIZIONE: prendete una classica famiglia più che benestante: molta roba di verghiana memoria e nessun erede maschio a cui passarla. In un turbine di matrimoni tra cugini, zittellaggi obbligati, beghe familiari, l'unica a guadagnarci è la ricetta del tacchino farcito che, anno dopo anno, si modifica e si migliora. Una famiglia descritta nei suoi aspetti più avidi, oscurantisti e comici.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE: se per voi la cena e il pranzo di Natale sono occasioni di ripicche, commenti acidi e pianti per le cattiverie di madri/padri/fratelli/sorelle/cognati/cognate/nipote e compagnia cantando, distribuite a man bassa copie di questo libro, complete di dediche mielose, indossando una maglietta con ideogrammi cinesi che riproducono la frase "Parenti serpenti". E' una bella vendetta.
E se qualcuno vi chiede il significato degli ideogrammi, rispondete che è un detto zen sulle meraviglie della famiglia.
POSOLOGIA: è un racconto di un centinaio di pagine, ideale per essere letto in una sera o il pomeriggio del giorno di Santo Stefano, per celebrare lo scampato pericolo.

E per ora, buon Natale a tutti voi.

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.