lunedì 13 maggio 2013

Riassunto

Centordicimila giorni piovosi.














Tre giorni passati a spostare oggetti, gettare oggetti e riposizionare oggetti in una casa dai muri -finalmente- puliti.
Il cambio di mezzo armadio (ovviamente non la mia parte).
Un pomeriggio nero, piovoso, freddo, in cui avrei voluto essere ovunque ma non lì.
Un pomeriggio caldo, luminoso, assolato in cui mi sono detta che non avremmo dovuto essere lì.


Quattro giorni nella città delle luci, perché Paris is always a good idea, anche se ti svuota il portafogli.











Oltralpe, l'incontro con un amico che non vedevamo da tempo.



Un mini-orto in cortile.
Oltre un metro (in altezza) di erba da tagliare nella casa dei nonni. Il taglio, e un PiccoloG che usa il covone come fosse un tappeto elastico.



Una cena con amiche che non vedevo da secoli.




La consapevolezza che il nazismo, oltre alle cose spaventose che ha fatto, ha reso orribile una frase così  vera e condivisibile come il lavoro rende liberi.



Tanti libri che mi hanno portato in giro per il globo terracqueo.



Ecco, più o meno questo è quanto c'è da dire su questi mesi di misantropia.


(Tutte le foto provengono dalle mia bacheche Pinterest)

Nessun commento:

Posta un commento

Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.