Mi aspetta un mese bello denso.
Parliamo di sette, dicesi 7 sedute di Consiglio. Per i consiglieri a Milano o Roma o Torino saranno anche la normalità: per me sono una bella montagna alta da scalare. Anzi, direi un altopiano, perché, considerando che le ultime tre sono dedicate al bilancio di previsione e l'anno scorso il previsionale l'abbiamo licenziato alle 5 del mattino, alla fine delle convocazioni non avrò neppure la gioia dello scollinamento ma solo una stanchezza atavica.
I miei due neuroni si stanno equamente spartendo i compiti: uno pensa a cosa sta facendo in questo momento e alle prossime cose da fare, l'altro si fa prendere da una crisi isterica.
L'unico modo per arrivare sani di mente a maggio - anche se io la sanità mentale non so proprio cosa sia- è trovarsi un obiettivo.
E il mio obiettivo è questo: arrivare all'inizio di maggio, dormire per tipo due giorni di fila, alzarmi e andare in libreria. La quadrilogia de L'amica geniale di Elena Ferrante: ecco il miraggio che mi aiuterà ad arrivare alla fine del tunnel.
Ci rivediamo il mese prossimo - a Dio piacendo s'intende.
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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.