Da qualche tempo a questa parte ilPiccoloG, quando esce da scuola, è semplicemente intrattabile.
Quel mostro di pazienza che è sua madre si sgola in rimproveri che rimangono puntualmente inascoltati, quindi sale in macchina all'ultimo stadio dell'arrabbiatura. Poi, da budino quale è, si calma.
Oggi il piccolo ha sbottato come al suo solito, io ho fatto sentire le mie isteriche ragioni anche al polo sud, sono salita in macchina con lui tutto lacrimoso. Dopo qualche minuto ci siamo calmati e lui mi ha chiesto di potersi fermare ad asciugare i lacrimoni. Eravamo di fianco al cimitero e abbiamo approfittato delle fontanelle per renderci un po ' più presentabili prima di arrivare dai nonni. Poi mi sono resa conto che ieri era il compleanno della mia nonna, quindi abbiamo fatto visita ai nostri morti.
Siccome ilPiccoloG è stra-iperattivo, però, nel giro di due secondi ha cominciato a correre per i viali. Io inizialmente pensavo che no, non va mica bene, bisogna mostrare rispetto in un cimitero, fare silenzio, raccogliersi, meditare forse. Chissà cosa dirà chi lo vede, passerò per la mollacciona che effettivamente sono.
Poi mi sono accorta che, tra le cose belle che esistono al mondo, un bambino in felpa rossa che corre sulla ghiaia di un cimitero non è la prima che viene in mente. Ma in realtà è una cosa bellissima, così bella che, se fossi imperatrice del mondo, decreterei che i cimiteri diventino un immenso parco giochi, così da ricordare, a noi e a chi lì ci riposa, che la vita non finisce mica, anzi.
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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.