giovedì 5 gennaio 2012

Adesso immaginatevi Milano

via Movimento Universitari Palermo
Dopo anni passati a scapicollarmi per le strade di Milano al fine di prendere i mezzi pubblici in orario.

Dopo anni passati a guardare con apprensione fuori dal finestrino di un autobus, ché il panorama era ed è meraviglioso ma l'orologio mi diceva che eravamo in netto ritardo addirittura sull'usuale ritardo del solito treno.

Dopo anni di linea 94 presa in ogni condizione di tempo e di traffico.

Dopo anni in cui ho sviluppato l'arte del trovare un posto comodo su un metrò sovraffollato.

Dopo anni in cui ho preso la pista ciclabile verso Monza e ritorno e ho, nell'ordine:

  • avuto paura che qualcuno saltasse fuori da un cespuglio per tagliarmi la gola;
  • avuto paura che mi si bucasse una gomma con la conseguente agonia dell'infinito ritorno verso casa senza aiuto alcuno (se non dei tagliagole di cui sopra, che almeno mi avrebbero alleggerita del peso della bicicletta- e spero di nient'altro, più privato e personale);
  • fatto fermate "straordinarie" chiedendomi "ma la strada adesso dove continua?";
  • infine, dopo essere scesa dalla bicicletta, essermela caricata a spalla e portata al di là di un muretto e di un collegamento sterrato, oltre il quale la pista ciclabile continuava per ben altri 200 metri;
ecco, dopo tutto questo leggo che in Germania stanno pensando di fare una cosa che, se trasportata qui in Italia, ci farebbe avvicinare a un Paese civile e ridurrebbe la nostra dipendenza dalle auto (manco fossimo negli States, dove se non hai una Mustang o un qualche SUV non sei nessuno).

via Corriere della Sera
Insomma, vi dico: guardatevi questo link (il rendering del progetto è a fianco). Non sarebbe una meraviglia, Milano fatta così? E tutto l'hinterland, s'intende, proprio fino alle pendici della Brianza profonda.
E se avete paura che andare in bicicletta sia poco cool, guardatevi un po' di bella gente su The Sartorialist.

Pisapia & Soci, se ci siete battete un colpo.

4 commenti:

  1. Loro il colpo non lo batterebbero nemmeno se ci fossero (e ci sono, non lo fanno hihi), ma ecco il mio: sdoooong!
    Presente, presentissima all'appello ho sorriso dalla prima all'ultima riga: per essermi rivista in situazione analoga sulla 94 (ma anche sul 3, il 14, e talvolta la 90/1) e ancor di più in bici con terrore (l'ultima, sulla ciclabile- mon dieu, quella stessa che improvvisamente termina nel nulla- di melchiorre gioia...altro che gaudio), e mi domando ancora come mi venne da pensare, una domenica, di caricarmela prima in spalla e poi in metro, sconsolata.
    Resistiamo, noi che possiamo ed ancora vogliamo. Finchè vogliamo.
    Un abbraccio ciclico, mia cara

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  2. "In bici con terrore": potremmo farci un documentario!
    Resistere, resistere resistere! Finchè si può, almeno.

    Ricambio l'abbraccio bi-ciclico!

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  3. Ti dirò di più. Più di 10 anni fa mi aggiravo per quel di Hannover e ricordo che la risposta cittadina ai picchi di traffico era di chiudere alcuni ingressi in tangenziale ed autostrada e rendere tutto a senso unico. Per fare questo da noi ci vorrebbe la bacchetta magica. Seeee!

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  4. Cose che qui da noi sembrano fantascienza, invece negli altri stati sono normali e ovvie. Chissà che cosa abbiamo nella testa noi italiani. :(
    Un abbraccio bi-ciclico!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.