lunedì 17 dicembre 2012

Irène Némirovsky, "Due"

NOME DEL FARMACO: Due 
ALTRI NOMI DEL FARMACO: Deux, nei paesi francofoni.
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE: Irène Némirovsky, scrittrice francese nata in Ucraina, di religione ebrea e successivamente convertitasi al cattolicesimo e per questo deportata -senza mai più farne ritorno- ad Auschwitz nel 1942.
La traduzione italiana è a cura di Laura Frausin Guarino.
PRODUTTORE PER L'ITALIA: Adelphi, Milano.
CATEGORIA FARMACOLOGICA: romanzo di formazione.
COMPOSIZIONE: ve lo faranno passare come un romanzo d'amore. Niente di più sbagliato. Questo romanzo parla di quel processo che, in piena adolescenza, vi fa dire "non sarò mai come mia madre" e qualche anno dopo vi fa ritrovare nella casa coniugale circondate da figli che spuntano dappertutto (ma non ne avevamo fatti solo due?), senza più un attimo di intimità con voi stesse, a ripetere esattamente i gesti che la vostra disprezzata genitrice vi propinava. Quel processo che vi fa passare dall'amore appassionato e dallo spleen per arrivare ad apprezzare l'intimità con vostro marito perché anche se non vi dite niente vi capite perfettamente. Non è un'evoluzione crudele, un imborghesimento stupido. E' la vita, e Némirovsky la racconta con una perfezione ammirabile.

2 commenti:

  1. Io ho amato molto "Suite francese", ma anche questo mi sembra bellissimo.

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    1. Io invece "Suite francese" l'ho dovuto abbandonare: mi piaceva, ma il modo in cui descrive la vita di tutti i giorni in guerra mi angosciava. Di solito leggo prima di dormire.... non dormivo granché bene in quei giorni!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.