venerdì 20 dicembre 2013

Qualcosa di straordinario

[Interno giorno. Sala da pranzo di trattoria. Tre loschi figuri seduti: una Libraia, un GrandeG e un collega di entrambi. Vari commensali sparsi tra gli altri tavoli.]

GrandeG: Quasi quasi lunedì vengo qui a mangiare.
Libraia: Lunedì? Ma è l'antivigilia, domani finiamo l'inventario, che caz cosa devi fare qui lunedì?
GG: Devo iniziare a organizzare il lavoro!
L: Ma se riprendiamo il 2!
GG: Oh, su, sempre la stessa storia. Tanto a Natale, dopo il pranzo dai miei, raggiungiamo i tuoi nel mantovano, stiamo lì fino all'ultimo. Stiamo tutti insieme lì.
L: Ma chi pensa allo stare insieme? Ma casa nostra? Ma l'hai vista? E' una rappresentazione felice del caos primigenio, senza però un buon Dio che metta in ordine le cose dichiarando "e sia la luce" e via discorrendo. Se non facciamo qualcosa, con l'anno nuovo sarà una rappresentazione ancora più fedele del caos primigenio e troveremo calzini nel congelatore e piselli scongelati nel cassetto delle mutande.
GG: Bene, allora io vado a lavorare e tu stai a casa a sistemare.
L: Ma non è un po' maschilista 'sta cosa? Giusto un tantino, eh.
GG: Però a pranzo torno a casa. Mi raccomando, eh, mezzogiorno: apro la porta e ti trovo lì che scoli la pasta, eh.
L: Maschilismo scansati, ché è arrivato IlGrandeG a farti le scarpe. Ma poi tu ce l'hai sempre avuta, 'sta cosa: al sabato assolutamente si pranza a mezzogiorno, ché non c'hai tempo da perdere. Io continuo a dirti "per piacere, mi mancano solo i pavimenti, fammeli finire" e tu "no! Io ho da fare! I pavimenti li fai dopo" "Ma lo sai che dopo mi passa la voglia e passo il pomeriggio a pirlare in giro, fammi finire 'sti pavimenti, mangiamo in pace, lavo i piatti e poi almeno la casa è pulita"
"Nein! Io devo tornare a lavorare, c'ho mica tempo da perdere, io!"
GG: Mi sembra tutto molto giusto, regolare e sacrosanto. Arrivo a mezzogiorno, scoli la pasta, poi vado.
L: E poi sono fatti miei.
GG: Giustissimo.
L: Ma perché? Sei forse lo Zar di tutte le Russie, che dev'essere obbedito senza indugio altrimenti finisci in un campo di lavoro in Siberia?
GG: Non ci ho mai pensato, ma in effetti la definizione mi piace.

Siamo andati avanti così per altri quindici minuti buoni, tra il serio e il faceto, oscillanti tra l'espressione seria e quella giocosa, con Collega che dava ragione al GrandeG (dopo la minaccia "o ragione a me, o niente tredicesima", voi cos'avreste fatto?). Nel frattempo, al nostro tavolo si è seduto un altro commensale che  ascoltava i nostri discorsi scombinati e sorrideva sotto i baffi.
Al termine di questo rispettoso e pacato scambio di opinioni, mi giro verso il commensale e gli dico "Mi scusi il siparietto, temo che non si siederà mai più vicino a noi fino alla pensione." E questo mi risponde: "Ma sta scherzando? Nessun disturbo. Anzi: vederne di coppie come voi, che hanno un rapporto in cui anziché lanciarsi i piatti si cerca di risolvere le cose con l'ironia."


E allora lì mi sono resa conto di essermi dimenticata che ho avuto e ho la fortuna di essere parte di qualcosa di straordinario: un rapporto fondato sulla leggerezza come l'intendeva Calvino. Ve la ricordate la sua frase?

Prendete la vita con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore.

Ora, purtroppo mi rendo conto che non sempre è possibile non avere macigni sul cuore. Però forse è questo di cui abbiamo veramente bisogno: non di profumi o ninnoli o telefonini o tate o donne delle pulizie o feste scintillanti. Abbiamo bisogno di vivere con un po' più di leggerezza.
Ed è questa, la leggerezza, che vi auguro di trovare in questo Natale, e nell'anno che viene.

Auguri, di cuore.

3 commenti:

  1. E' un bellissimo augurio, e le parole di Calvino, che condivido, me lo rendono ancora più caro. Ti ringrazio e ricambio di tutto cuore :-)

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    1. Mai come negli ultimi mesi mi sono sentita vicino questa frase. Buon Natale a che a te!

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  2. :) Auguri cara Libraia, e che sia un Natale serenissssimo!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.