lunedì 16 giugno 2014

Enigmi svelati

Qualche tempo fa, alla fine della lettura de Le correzioni, oltre all'apprezzamento per il romanzo in sé, c'era una domanda che mi frullava per la testa:
Che diavolo è la rutabaga?

Ora, per chi non ricorda questo piccolo dettaglio, la rutabaga è un vegetale che i due protagonisti più anziani del libro propinano ai figli ancora piccoli come contorno durante una cena in famiglia. Uno dei figli, non ricordo più quale, non riesce proprio a mandare giù questa robaccia indigesta che gli fa rivoltar lo stomaco, ma i genitori, inflessibili correttori, lo costringono a stare a tavola finché non avrà finito di mangiare tutto ciò che gli è stato dato; con il risultato che il bambino, anziché finire l'odiata verdura, si addormenta sul tavolo.

Siccome è curioso che, alla fine della lettura, di un libro ci si ricordi soprattutto una parola misteriosa, avevo interpellato Silvia, la traduttrice. Credo non si arrabbierà se riporto qui la risposta che mi aveva dato:

La rutabaga è un vegetale che in italiano viene chiamato rapa svedese o rapa gialla. In questo caso, pur esistendo un traducente italiano, abbiamo deciso di mantenere il nome originale perché ci sembrava più efficace, perfetto per evocare la sgradevolezza del vegetale in questione. E memorabile, come hai potuto verificare tu stessa.*


Ovviamente questa è una spiegazione più che soddisfacente. 
Oggi, però, sfoglio una gallery del Corriere della Sera e, al numero 39, trovo lei:

Fonte: Wikipedia


E' stato come ritrovare un vecchio amico.


*Silvia qui usa il plurale non perché sia preda di particolari manie di grandezza -non che io sappia, perlomeno, ma non mi pare proprio il tipo- ma perché Franzen è particolarmente interessato alla traduzione delle sue opere e tiene molto a conoscere i traduttori che affrontano i suoi romanzi e ad affiancarli nella traduzione. Potete scoprire di più su Franzen sul blog di Silvia (il link è sopra).

3 commenti:

  1. Io e l'editor, volevo dire :-)
    E pensa che non l'ho mai assaggiata (certo, dopo aver tradotto quel brano...)!

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  2. Chissà perché mi ricordavo che ti eri consultata qualche volta con Franzen per qualche questione della traduzione. Forse era qualche altro punto? O forse era proprio qualche altra cosa? O forse non era proprio niente se non un frutto del mio cervello bacato?
    (Che vuoi farci, la vecchiaia avanza e la demenza senile precoce qui è un must di famiglia :-) )

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  3. Ricordi benissimo, invece! C'è stata un'intensa corrispondenza con Franzen per quella traduzione (come anche per le altre), ma non, in particolare, sulla questione della rutabaga, perché si trattava di una decisione riguardante esclusivamente la resa italiana.

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.