venerdì 4 gennaio 2013

Buoni propositi #1: viaggiare per librerie

L'interno della libreria Boekhandel Selexyn Domenicanen a Maastricht,
ricavata in una chiesa domenicana sconsacrata.
La notizia è che il sito americano Flavorwire ha indicato questo articolo, dedicato alle venti librerie più belle del mondo, come l'articolo più letto del 2012. Se non volete darvi all'inglese, qui l'articolo de ilpost.it.
Che chi ami i libri ami anche librerie e biblioteche è un assunto che dovrebbe andare da sé.
Che queste meravigliose librerie possano essere delle tappe di un viaggio sarebbe il minimo.

Ciò che mi ripropongo, per questo e -a Dio piacendo- per gli anni a venire, è di unire i miei pochi vagabondaggi per il mondo alla ricerca e alla visita di qualche libreria.
In questo mi sono lasciata dietro qualche rimpianto bello grande.
Tipo, andare in California e perdermi la più grande libreria all'aperto del mondo (a Ojai, foto num. 14). Cosa non buona e non giusta. (Però alla City Lights Bookstore di San Francisco ci sono andata, e questa è stata una bella soddisfazione).
Tipo, andare a New York e non fare nemmeno un salto da Rizzoli (lo so, voi mi direte che sto vicino a Milano, ci sta la Rizzoli in Galleria e tu vagheggi quella di New York? Ma pare che Rizzoli nella Grande Mela sia imprescindibile, e poi ci hanno girato anche l'incontro tra Meryl Streep e De Niro nell'imperdibile polpettone Innamorarsi).
Tipo, vivere a tre quarti d'ora da Milano e non essere mai andata alla libreria di 10CorsoComo (il resto non m'interessa, tanto o son vestiti in cui non entro o sono scarpe troppo costose).

Personalmente, tra queste venti librerie quella che forse riuscirò a vedere è quella di Parigi. Probabilmente, infatti (dita incrociate, grazie), farò una gita velocissima con ilGrandeG a Parigi quest'inverno. Sembra che tutto quello che faremo sarà: tornare, su richiesta del marito, al Museo d'Orsay; mangiare la zuppa di cipolle; assaggiare la raclette (che teoricamente è svizzera, ma chissene); andare al Canal Saint Martin a tirarci dentro i sassi come Amélie; andare da Shakespeare&Co, magari evitando di dar fondo alla carta di credito. Queste ultime due, come ben capirete, sono richieste mie di fronte alle quali il marito storce il naso; quindi credo che lascerò il Canal Saint Martin per ultimo, così se mi ci butta dentro almeno la soddisfazione della libreria me la sono tolta.

Altre librerie-obiettivo? El Ateneo a Buenos Aires (questa da quasi dieci anni, quando me ne parlò la Perassi all'università), quella di Oporto, quella di Lisbona e quella di Bruxelles.

E voi, invece? Quale libreria-obiettivo scegliete?

5 commenti:

  1. Visto che sei così carina da commentare le boiate che scrivo io e visto che tu, invece, scrivi tutt'altro che boiate, mi sembra scontato ricambiare con un commento per augurarti un anno pieno di felicità, soddisfazioni a tutto tondo e, ovviamente!, ottime lettura.
    ciao

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    1. Ma come, definisci boiata il racconto del tuo nuovo inizio? A me è piaciuto tantissimo leggerlo, anzi: spero di leggere presto tuo notizie sul nuovo progetto!

      A presto, e ovviamente ricambio gli auguri di tutto cuore.

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  2. El Ateneo a Buenos Aires è spettacolare,
    a presto le foto :)
    da segnare Shakespeare&Co a Parigi!
    baciotto
    Francy

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    1. Attendo le foto, purché tu faccia finta di niente se per caso mi viene un travaso di bile!
      A proposito del tuo viaggio: te la ricordi mia mamma a quel famoso brunch in cui stava per fiondarsi addosso a Marco Predolin chiamandolo "Signor Prezzolin"? Bene, per ben tre volte mi ha chiesto: "Ma Francesca va a vederlo il PePito Moreno? Oh, guarda che l'ho detto giusto stavolta, eh!"

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  3. oddio che ricordi il Signor Prezzolin, che ridere!
    Comunque anche il PePito Moreno è strepitoso, lascia senza fiato!
    insomma è proprio un gioiellino, la Emi in fondo ha detto bene! ;)
    potremmo vederci settimana prossima, ci sentiamo via cellulare.

    E comunque ancora pubblici complimenti per questo blog, mi piace tantissimo ed è fonte di ispirazione per le mie letture,
    ora sono nel tunnel Némirovsky!
    Francy

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.