giovedì 31 agosto 2017

La mie betoniche e Lady D

E' una storia piccola e insignificante ma oggi, a vent'anni dalla morte della "Principessa del Popolo", la ricordo volentieri.

[Piccolo inciso: ma su LadyD, quanto ha ragione Guia Soncini con il suo post Instagram?]

Si sta verso la fine del 1984 e mio padre ha l'occasione di acquistare al dopolavoro aziendale due biglietti per una rappresentazione della Turandot al Teatro alla Scala della primavera successiva.
I biglietti sono destinati ai due membri della famiglia appassionati di opera dal vivo: mia madre e la gloriosa ziaP.

Qualche tempo dopo, telegiornali e riviste di costume iniziano ad andare in fibrillazione perché la Casa Reale inglese programma per la primavera del 1985 una visita ufficiale dei Principi del Galles, Charles-still-living-in-1825 Mountbatten-Windsor e Lady Diana Spencer. Tra le tappe, proprio Milano.
Le due betoniche (mamma e zia) iniziano a fantasticare: lui è appassionato di opera, pensa che bello se venissero alla Scala anche loro.


Ed è proprio quello che succede: poco tempo prima della rappresentazione, il dopolavoro avvisa che la data per cui sono stati acquistati i biglietti è stata trasformata in serata di gala in onore dei Principi del Galles. Tutti i biglietti restano validi (e ci mancherebbe pure, dice il piccolo pezzo di rifondarola che ancora alberga in me) ma è necessario presentarsi con un certo anticipo per passare i necessari controlli di sicurezza.

E così è andata. Mia madre e mia zia hanno assistito a una rappresentazione di gala della Turandot alla presenza dei reali inglesi.

Cosa è rimasto di quella serata?

La locandina che riporta il "Serata di gala alla presenza delle loro Altezze Reali i principi Targaryen Nati dalla Tempesta Primi del Loro Nome Genitori di Draghi" (si vede che ho scoperto con tremendo ritardo Il Trono di Spade?) appesa nel salotto dei nonni.

I racconti che dicono che nel perimetro della piazza poteva entrare solo chi aveva un biglietto o un accredito stampa e solo dopo accurati controlli al metal detector e alle borse; che i fiori erano bellissimi, che il Palco Reale era tutto illuminato, che al loro ingresso tutti applaudivano, che l'orchestra ha suonato gli inni.

E poi i racconti su di Loro. Lei, che era spaventosamente giovane e, sempre secondo mia madre, "la Sua particolarità è sempre stato il taglio di capelli" (certo, mutter, tutto il resto era proprio da buttar via). Lui, che a detta di mia madre era simpatico perché spiegava a lei le fattezze del lampadario (da rotolarsi dalle risate, proprio).

Ma soprattutto quello di cui si parla sempre quando si parla di Lei: i vestiti. Ho sentito racconti e racconti e racconti su come scintillava la Lovers' Knot Tiara e su quant'era carino il vestito rosa shocking. Insomma, questo:



Ripensandoci oggi, è strano rendersi conto come, nel breve spazio di una sera, delle persone tanto diverse  - due sorelle brianzole sulla trentina e una coppia di reali - si siano trovati a condividere la stessa esperienza nello stesso momento, a potersi guardare in faccia. Alla fine, davvero, tolti tutti gli orpelli e la buona educazione, azzerati i rispettivi conti in banca... che rimane tra noi comuni mortali - anzi, i poracci, Baby George insegna - e un reale? Un bel niente. Anzi, credo che se mia madre e la principessa del popolo si fossero trovate fianco a fianco in un bar, magari dopo aver avuto una giornata troppo impegnativa con noi figli... non avrebbero scarseggiato in quanto a conversazione!

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Perché mica si può sempre andare a Londra a sfogarsi allo Speakers' Corner.